Museo delle Terre Nuove | Premio Marco Melani a San Giovanni Valdarno
Il regista Bernardo Bertolucci e il produttore cinematografico e attore portoghese Paulo Branco, al Premio Marco Melani 2015.
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Premio Marco Melani

9/10 EDIZIONE
a cura di Enrico Ghezzi

11 giugno 2015 | San Giovanni Valdarno | Palazzo d’Arnolfo | Piazza Masaccio

Il regista Bernardo Bertolucci e il produttore cinematografico e attore portoghese Paulo Branco, al Premio Marco Melani 2015.

Giovedi 11 giugno 2015 in Palazzo d’Arnolfo alle ore 16.30 prende avvio la 9ª/10ª edizione del Premio Marco Melani con un incontro/ conversazione tra Enrico Ghezzi e gli autori invitati, a seguire alle ore 17.00 proiezione del film “Silvestre” di João César Monteiro (1981).
Alle ore 21.30 in Piazza Masaccio, consegna dei Premi Marco Melani 2015, per la sezione Italiana a Bernardo Bertolucci e per la sezione Internazionale a Paulo Branco. Alle ore 22.00 seguirà in piazza Masaccio la proiezione del film Novecento di Bernardo Bertolucci.

La città di San Giovanni Valdarno promuove la 9ª/10ª edizione del premio “in memoria” di Marco Melani (San Giovanni Valdarno, 12 aprile 1948 – Roma, 13 aprile 1996).
Con l’istituzione di questo premio il Comune di San Giovanni Valdarno, che ha dato i natali a Marco Melani, vuole ricordare una persona di grande spessore intellettuale che ha svolto la sua opera nell’ambito del cinema e della televisione italiana. La sua attività ha attraversato tutti i vari settori dell’universo cinema: regista e sceneggiatore (“Le cinque stagioni” di Gianni Amico, “Il parolaio” con Roberto Benigni e “I cornigliesi” con Enrico Rava), organizzatore di rassegne e festival (da “Ladri di cinema” che ha visto la partecipazione agli incontri da lui organizzati, di registi quali Billy Wilder, Elia Kazan, Bernardo Bertolucci, al “Salso Film Festival” dove scopre e fa conoscere Marco Tullio Giordana, Fiorella Infascelli, Amos Gitai, Anger, Iosseliani), critico cinematografico (ha collaborato con “L’Espresso”, “Movie”, “Il Manifesto”) , ideatore e curatore, infine, di mitiche trasmissioni televisive quali “Blob” e “Fuori Orario”. Il premio curato da Enrico Ghezzi, noto critico cinematografico, scrittore, autore e conduttore televisivo italiano, coordinato dal Comune di San Giovanni Valdarno / Casa Masaccio Centro per l’arte contemporanea in collaborazione con la Bibliloteca Comunale, verrà consegnato alla presenza di Enrico Ghezzi, dei familiari e di alcuni degli amici di Marco Melani: giovedi 11 giugno 2015, alle ore 21.30 in Piazza Masaccio, per la sezione italiana al regista Bernardo Bertolucci, e per la sezione internazionale al produttore cinematografico e attore portoghese Paulo Branco.

Programma:

PREMIO MARCO MELANI 9ª/10ª EDIZIONE
11 giugno 2015 / San Giovanni Valdarno

Ore 16.30 Palazzo d’Arnolfo
Incontro/conversazione
con Enrico Ghezzi e Paulo Branco

Ore 17.00 Palazzo d’Arnolfo
Proiezione del film Silvestre, (1981).
di João César Monteiro

Ore 21.30 Piazza Masaccio
Consegna dei premi Marco Melani
al regista Bernardo Bertolucci
al produttore e attore Paulo Branco

Ore 22.00 Piazza Masaccio
Omaggio al Premio Marco Melani
Proiezione del film Novecento, (1976)
di Bernardo Bertolucci

Bernardo Bertolucci
Figlio del celebre poeta e critico letterario Attilio Bertolucci, Bernardo nasce il 16 marzo 1941 nei dintorni di Parma. Trascorre la sua infanzia in campagna e appena quindicenne, con una cinepresa 16 mm. presa in prestito, realizza i suoi primi cortometraggi, La teleferica, storia di tre bambini che si perdono nella foresta e Morte di un maiale, girato in un’unica ripresa, che racconta ovviamente della tradizionale uccisione del maiale nel mattatoio del paese. Nonostante questi primi esperimenti cinematografici, Bertolucci, che nel frattempo si trasferisce a Roma con la famiglia, si iscrive alla Facoltà di Lettere Moderne e si dedica alla poesia, seguendo le orme del padre. Nel 1962, vince il Premio Viareggio Opera Prima per il libro in versi ‘In cerca del mistero’, ma l’amore per il cinema, nonostante questo primo successo letterario, riemerge con prepotenza. Così, nello stesso anno, Bertolucci abbandona l’università, la penna e le rime per lavorare come assistente alla regia in Accattone, il primo film di Pier Paolo Pasolini, amico e vicino di casa della famiglia Bertolucci. Già nell’anno successivo, è il 1963, debutta dietro la macchina da presa, grazie all’interessamento del produttore Tonino Cervi, che gli affida la realizzazione di un soggetto di Pasolini, La commare secca. Nel 1964, realizza il suo secondo film, Prima della rivoluzione e più tardi collabora con Sergio Leone alla sceneggiatura di C’era una volta il West. Poco più che ventenne, è già un regista affermato. Dopo Partner, con La strategia del ragno, inizia la sua straordinaria collaborazione con il mago della fotografia Vittorio Storaro. E’ l’inizio degli anni Settanta e Bertolucci, anche grazie al successivo Il conformista, guadagna la fama internazionale, nonché la prima nomination all’Oscar per la migliore sceneggiatura.
Nel 1972 è la volta di Ultimo tango a Parigi. La pellicola scatena una censura da santa inquisizione, è ritirata dalle sale cinematografiche e mandata al rogo con una sentenza della Cassazione e solo una copia viene salvata per essere depositata in cineteca, grazie all’intervento del Presidente della Repubblica. Bertolucci è condannato a due mesi di prigione e per aver portato sullo schermo una vicenda immorale viene privato del diritto di voto per cinque anni, ma Ultimo tango a Parigi, che verrà ‘riabilitato’ solo nel 1987, resta uno dei film italiani di maggiore successo internazionale con più di 14 milioni di spettatori. Nel 1976, Bertolucci realizza il kolossal Novecento, epica storica e sociale che ripercorre i primi quarantacinque anni del secolo attraverso il rapporto tra due ragazzi di differenti classi sociali. Nel cast compaiono nuovi talenti come De Niro, Dépardieu e la Sandrelli al fianco di giganti come Burt Lancaster e Donald Sutherland. I film successivi, La luna e La tragedia di un uomo ridicolo, che non incontrano il favore del pubblico e della critica, conducono Bertolucci verso il suo più clamoroso successo, L’ultimo imperatore. Il film ricostruisce la vita dell’ultimo imperatore cinese, Pu Yi e viene girato tra mille difficoltà, non ultime la diffidenza dei produttori e la necessità di enormi finanziamenti per la realizzazione di un set adeguato alle ambizioni del progetto. Il film conquista il pubblico e la critica, ottiene 9 premi Oscar (regia, sceneggiatura non originale, fotografia, montaggio, musica, scenografia, costumi e sonoro) ed è il primo e unico film italiano a ricevere il premio per la miglior regia, nonché l’unica pellicola nella storia di Hollywood a ricevere tutti gli Oscar per la quale è candidata. In Italia L’ultimo imperatore vince 9 David di Donatello e 4 Nastri d’Argento, in Francia riceve il César per il miglior film straniero. Ormai Bernardo Bertolucci è nel gotha della cinematografia internazionale. Realizza altre due superproduzioni d’autore, Il tè nel deserto, girato tra il Marocco e l’Algeria, amara vicenda che racconta l’agonia di un amore e Piccolo Buddha, viaggio nel profondo Tibet e nel cuore di una delle più affascinanti religioni orientali. Nel 1996, Bertolucci torna a girare in Italia, precisamente in Toscana, e realizza Io ballo da sola, commedia apparentemente leggera sulla crescita e la giovinezza dove si mescolano però continuamente amore e morte, temi sempre presenti e inseparabili nei suoi film. L’assedio, del 1988, è il suo ultimo lavoro e la critica lo definisce un inno al cinema. Nel 2000, Bertolucci produce e firma la sceneggiatura di Il trionfo dell’amore, diretto da sua moglie Clare Peploe e nel 2001 compare nel film di Laura Betti Pier Paolo Pasolini: La ragione di un sogno per rendere omaggio al suo indimenticabile maestro. Il 2003 è l’anno di The Dreamers, una rivistazione molto personale e cinefila del maggio francese del ’68. Il film è stato presentato alla Mostra di Venezia con particolare successo fra il pubblico giovane e giovanissimo, con repliche notturne a grande richiesta. Nel 2007 Bertolucci riceve a Venezia il Leone d’oro alla carriera.

Paulo Branco
Paulo Branco (Lisbona, 3 giugno 1950) è un produttore cinematografico e attore portoghese. In carriera ha prodotto oltre 200 film per molteplici registi, tra i quali Raoul Ruiz, Manoel de Oliveira, Alain Tanner, Michel Piccoli, Daniele Dubroux, Chantal Akerman, Olivier Assayas, Sharunas Bartas, Wim Wenders e Werner Schroeter. Ha fondato e dirige le società di produzione Gemini Film e Alfama Films in Francia e Madragoa Filmes e Clap Filmes in Portogallo. Paulo Branco da giovane ha dovuto emigrare clandestinamente a Londra nel Regno Unito per sfuggire al regime autoritario del dittatore António de Oliveira Salazar e al servizio militare obbligatorio che avrebbe comportato l’invio nelle colonie. In seguito si è trasferito a Parigi, senza regolarizzare la propria situazione. Nella capitale francese è finito sotto l’influenza di Frédéric Mitterrand con il quale, nel 1974, ha cominciato a lavorare nel mondo del cinema. Inizialmente è stato espositore e distributore e solo in un secondo momento è divenuto produttore. Occasionalmente ha anche recitato per registi di primo piano come Bernardo Bertolucci e Raoul Ruiz. Durante la sua carriera ha vinto numerosi premi tra cui quello di Miglior Produttore europeo assegnato a Strasburgo dal Parlamento europeo, il Premio Raimondo Rezzonico al Festival del film Locarno assegnato per la prima volta al “miglior produttore indipendente”. Ha ricoperto il ruolo di giurato al Festival internazionale del cinema di Berlino nel 1999 e alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2006[1]. Paulo Branco è anche il produttore che ha il maggior numero di film selezionati al Festival di Cannes (una trentina) e il più grande numero di film presentati in concorso per la Palma d’oro (17 in più di 25 anni di carriera). È appassionato di campagna e cavalli ed ha partecipato a diversi campionati del mondo di endurance equestre come pilota, e diventa allenatore della squadra portoghese di resistenza (che, nel 2006, sotto la sua guida, ha vinto la prima medaglia per il Portogallo ai Campionati mondiali di equitazione). Ora è vicepresidente della Federazione Equestre portoghese e il Commissario per Federazione Equestre Internazionale. Assieme a Chantal Akerman, Gaël Morel, Jean-Pierre Limosin, Zina Modiano, Victoria Abril, Catherine Deneuve, Louis Garrel, Yann Gonzalez, Clotilde Hesme, Chiara Mastroianni, Agathe Berman e Christophe Honoré è stato tra i sottoscrittori della lettera aperta agli spettatori cittadini (Lettre ouverte aux spectateurs citoyens), pubblicata da Libération il 7 aprile 2009, contro la legge numero 669 del 12 giugno 2009, nota come “Loi Création et Internet” istitutiva della HADOPI (Haute Autorité pour la diffusion des oeuvres et la protection des droits sur l’Internet).

Ingresso gratuito

In caso di maltempo le premiazioni e la proiezione del film Novecento si terranno al Cinema Teatro Masaccio, via Borsi 3 – San Giovanni Valdarno

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Info
Casa Masaccio
Centro per l’Arte Contemporanea
Corso Italia, 83 – 52027 San Giovanni Valdarno
Tel. 055 91.26.283
casamasaccio@comunesgv.it
www.casamasaccio.it

promossa da:
Comune di San Giovanni Valdarno – Assessorato alla Cultura
Casa Masaccio centro per l’arte contemporanea
Biblioteca Comunale

con il patrocinio di:
Provincia di Arezzo
Regione Tosca

in collaborazione con:
Associazione Pro Loco
Valdarno Cinema Fedic
Associazione Culturale Officina