Museo delle Terre Nuove | Sala 10 - FONDARE UNA TERRA NUOVA - Museo delle Terre Nuove
In questa sala sono stati mantenuti gli arredi a ricordare l’ufficio cerimoniale del Sindaco.
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Sala 10

FONDARE UNA TERRA NUOVA

In questa sala sono stati mantenuti gli arredi a ricordare l’ufficio cerimoniale del Sindaco. Il video trasmette immagini estrapolate dai principali documenti antichi di fondazione di Terre Nuove fiorentine. Terre nate essenzialmente per arginare le mire dei signorotti locali e per garantire una maggior sicurezza difensiva alla città madre.

Approfondimenti


LA FONDAZIONE

Il 26 gennaio del 1299 una deliberazione della Repubblica fiorentina (Fig. 45 documento) faceva esplicito riferimento alla creazione di tre nuovi centri, due (Castelfranco e Terranuova) nel piano di Casa Uberti e uno (Castel San Giovanni) nell’area di Pian Alberti:
«tres Terrae seu comunitates de novo construantur et hedifficentur et fiant et popullentur in partibus vallis Arni et videlicet due ex eis in planitie et partibus de Casuberti, tertia vero in burgo seu iuxta burgum Plani Alberti ».
Con questo incipit la provvisione della Signoria fiorentina segnava la nascita di Castel San Giovanni. Essa era stata preceduta dalla distruzione del castello di Pianalberti, cui la Terra Nuova si sostituì sovrapponendo i nuovi confini a quelli della giurisdizione del castrum. Come spesso accadeva, del vecchio castello doveva essersi salvato il cassero («palacium de Piano Alberti»), la struttura fortificata più evidente, che un tempo era stato residenza dei signori e che nel 1312 risultava affidato ai monaci vallombrosani della Badia chiantigiana di Passignano. Insieme al castello era anche scomparso un cospicuo gruppo di famiglie notabili (Attingi, Benzi) che, nel secolo precedente, Firenze era riuscita a far trasferire qui da Figline.
Il nome e le caratteristiche di Castel San Giovanni in Altura furono decisi dai Priori, dal Gonfaloniere di Giustizia e dai loro rappresentanti. Le regole che disciplinavano il popolamento della cittadina, come le altre fondate da Firenze, erano relativamente semplici: gli abitanti, si impegnavano a costruire le proprie case e a mettere in opera le strutture necessarie a fortificare l’abitato. I nuovi arrivati avrebbero usufruito di immunità fiscali per una durata che non poteva superare i 10 anni: la discrezionalità su questo periodo permetteva di utilizzare l’attrattiva dell’esenzione dalle tasse regolandola sul maggiore o minore flusso di immigrazione negli anni più delicati per la buona riuscita di una nuova fondazione. La nascente comunità escludeva, qui come nelle altre Terre Nuove, la presenza di Magnati della città o del contado, i quali non avrebbero potuto acquistare, detenere o affittare edifici e lotti edilizi non solo all’interno di Castel San Giovanni ma nel raggio di due miglia dalle sue mura (km 3,3 circa).
(Il testo è tratto dalla guida del museo, a cura di Claudia Tripodi e Valentina Zucchi, Sagep, 2024)